Ampliamento della cucina di un ristorante (TAR Bologna n. 89 del 28/1/2019)

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Autorità:-- T.A.R. di Bologna

Data:-- 28/01/2019 -------------- Numero: -- 89 -------------- Sede: -------------- Bologna

Relatore:-- Ugo De Carlo ------------------------ -------------- Presidente: -------------- Giuseppe Di Nunzio

Premassima:

L’ampiamento della cucina di un ristorante che non interessi la sagoma esterna dell’edificio non può considerarsi nuova costruzione



Massima:

1. L’ampiamento della cucina di un ristorante che non interessi la sagoma esterna dell’edificio non può considerarsi nuova costruzione; in tema di distanze legali fra proprietà la giurisprudenza ha affermato che, qualora sul confine con il fondo vicino preesista una costruzione, l’ampliamento di tale manufatto, senza alcuna modifica della sagoma nè in larghezza nè in altezza rispetto al confine, non è assoggettabile al rispetto della distanza minima dal fabbricato vicino, prescritta dall’art. 873 c.c. e dalle norme regolamentari attualmente vigenti che lo integrano. Né può ritenersi che l’ampliamento sia una variazione essenziale poiché non supera il 10% della
superficie coperta come previsto dall’art. 23 L.R. 31/2002.
2. E’ illegittimo il provvedimento che assuma l’impossibilità di applicare una sanzione pecuniaria in alternativa alla demolizione di una porzione in ampliamento abusiva con il contemporaneo accoglimento dell’accertamento di conformità di altre opere abusive sullo stesso immobile ai sensi dell’art. 17 L.R. 23/04, poiché tale fatto non è ostativo alla valutazione della possibilità di punire l’abuso con una sanzione pecuniaria poiché non esiste alcuna norma che ponga un divieto siffatto. Peraltro l’ampliamento del vano cucina è un’opera evidentemente pertinenziale per la quale la sanzione adeguata ex art. 16 L.R. 23/2004 è quella pecuniaria.



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